
- Abuso e maltrattamento
- Disturbi dello spettro autistico
- Disturbi del comportamento alimentare
- Disturbi dell’umore
- Disturbi d’ansia
- Disturbi specifici del linguaggio
- Disturbi specifici dell'apprendimento
- Disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività
- Disturbo della condotta
- Disturbo oppositivo-provocatorio
- Disabilità intellettiva e sindromi genetiche
- Stati mentali a rischio e psicosi
- Altri disturbi - i disturbi da tic
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo




Disturbo del linguaggio
Quando bisogna preoccuparsi se un bambino non parla correttamente?
Il linguaggio infantile prevede delle tappe importanti che possono variare da bambino a bambino, nonostante questo è utile tenere in considerazione il normale sviluppo delle tappe di acquisizione. Intorno ad 1 anno il bambino deve pronunciare un certo numero di parole, intorno ai 2 anni deve formare già delle piccole frasi, anche se ancora non corrette grammaticalmente. A 3 anni la frase deve essere completa. A 4 la pronuncia deve essere corretta. L'età di tre anni costituisce una sorta di spartiacque tra i bambini cosiddetti parlatori tardivi (late talkers) e i bambini con un probabile disturbo specifico di linguaggio. La presenza di una produzione ancora non adeguata dovrà necessariamente essere valutata da un'attenta visita specialistica, che escluda la presenza di problemi di natura neurologica, psicopatologica o sensoriale (al riguardo in presenza di un ritardo di comprensioneo di produzione è sempre indicata l'esecuzione di un esame audiometrico, in particolare se nella storia del bambino si rilevano otiti ricorrenti). La comprensione del linguaggio in particolare, rappresenta un parametro fondamentale per i tempi di un eventuale intervento. Se la comprensione è adeguata e il bambino mostra di riuscire a farsi comprendere, anche utilizzando il gesto comunicativo,si possono tranquillamente aspettare i 36 mesi di età per richiedere una valutazione. In caso contrario si dovrà consigliare la famiglia a far eseguire una valutazione del bambino.
Quando bisogna intervenire se un bambino balbetta?
La balbuzie può far parte del normale sviluppo linguistico verso i 3 e i 5 anni. Se dura per un periodo limitato e scompare senza bisogno di alcun intervento potrebbe essere "fisiologica". L'atteggiamento più opportuno, comunque, è sempre quello di ascoltare il bambino senza interromperlo e sostituirsi a lui, senza ricordargli di fermarsi e respirare o stare calmo, perchè ciò non farà altro che renderlo consapevole del disturbo, quando spesso non lo è.
Qual è il trattamento migliore per i disturbi specifici di linguaggio?
Non esiste ad oggi un protocollo terapeutico standard per i disturbi di linguaggio. Il trattamento viene generalmente eseguito da un logopedista sulla base del profilo neuropsicologico del bambino, tenendo conto dei suoi punti di forza e delle specifiche problematiche presenti. Unitamente al trattamento logopedico con il bambino in alcuni casi potrà utile avviare un parent training genitoriale che permette ai genitori di acquisire strategie e stili educativi su come stimolare l'apprendimento del bambino nella vita di tutti i giorni.
I bambini con disturbo specifico di linguaggio hanno diritto all'insegnante di sostegno?
Spesso i disturbi evolutivi specifici, non vengono o possono non venir certificati ai sensi della legge 104/92, non dando conseguentemente diritto alle provvidenze ed alle misure previste dalla stessa legge quadro, e tra queste, all'insegnante per il sostegno. Solo i bambini che manifestano una sordità o un disturbo di linguaggio tale da provocare una grave compromissione delle capacità comunicative e del funzionamento nella vita quotidiana, hanno diritto all'insegnate di sostegno e in alcuni casi all'assistente alla comunicazione. In tutti gli altri casi si garantiscono le tutele previste dalla legge 170 e dalla circolare sui BES (bisogni educativi speciali) che permettono di attuare piani educativi personalizzati sulla base del profilo funzionale del bambino.
I disturbi di linguaggio possono essere associati ad altri disturbi dell'età evolutiva?
Esistono anche dei conseguenti disturbi psicopatologici associati al DSL quali:
- disturbi della condotta e disturbi emotivi;
- disturbo oppositivo-provocatorio;
- disturbo da deficit dell'attenzione con iperattività;
- disturbo da deficit dell'attenzione senza iperattività.
- disturbi d'ansia (ansia da separazione e disturbo iperansioso)
- disturbi di evitamento.
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