
- Abuso e maltrattamento
- Disturbi dello spettro autistico
- Disturbi del comportamento alimentare
- Disturbi dell’umore
- Disturbi d’ansia
- Disturbi specifici del linguaggio
- Disturbi specifici dell'apprendimento
- Disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività
- Disturbo della condotta
- Disturbo oppositivo-provocatorio
- Disabilità intellettiva e sindromi genetiche
- Stati mentali a rischio e psicosi
- Altri disturbi - i disturbi da tic
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo




Ritardo mentale e sindromi genetiche
In classe o fuori?
A partire dagli anni attorno al 1977 (legge 517) la prassi di portare l'allievo con disabilità fuori dalla classe per attuare un insegnamento individualizzato da parte dell'insegnante di sostegno si è sempre più ridotta.
La motivazione fondamentale che porta gli insegnanti a far uscire l'allievo dalla classe è ben comprensibile e per certi aspetti condivisibile: attuare un insegnamento individualizzato in un contesto privo di distrazioni. A ben pensare proprio considerazioni di questo tipo avevano storicamente portato alla nascita delle scuole speciali e delle classi differenziali. Purtroppo il raggiungimento di questo obiettivo comporta alcuni aspetti negativi:
- viene a mancare l'interazione con i coetanei, ritenuta cruciale per favorire l'integrazione (reciproca);
- aumenta il rischio di deresponsabilizzazione degli insegnanti curriculari, in quanto si delega all'insegnante di sostegno il rapporto con l'allievo con disabilità (vedi Vianello, 1999).
Le persone con disabilità intellettiva possono votare? Se si, devono o possono essere accompagnate nella cabina elettorale?
Con il compimento della maggiore età tutte le persone, anche le persone con disabilità intellettiva, acquisiscono il diritto di voto, che è riconosciuto anche a coloro che sono stati interdetti (l'art. 11 della Legge n. 180/78, ha abrogato il punto 1, art. 2, del DPR 20 marzo 1967, che precedentemente ad essi lo negava). Le persone con disabilità intellettiva devono entrare in cabina elettorale da sole, e non possono ricorrere all'opportunità del Voto Assistito. Questa circostanza infatti è prevista esclusivamente in presenza di impedimenti di carattere fisico riconducibili a cecità, amputazioni delle mani, paralisi degli arti superiori o da altro impedimento di analoga gravità. A meno che le persone con disabilità intellettiva non presentino anche tali condizioni, il ricorso al voto assistito non è previsto per loro (art. 55 e 56, Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n 361 e successive modifiche e, per le elezioni amministrative art. 41, D.P.R. 16 maggio 1960 n. 570).
Quali sono le cause della Sindrome di Down?
Le cause della sindrome di Down sono ancor oggi
sconosciute.
Molti studi sono stati fatti, ma ancora non è possibile fornire
una chiara spiegazione sul perché l'evento sia avvenuto in una
coppia piuttosto che in un'altra. Nella maggior parte dei casi la
coppia può avere altri figli senza la sindrome.
Le uniche cose sicure e dimostrate nella sindrome di Down
sono:
• nel 99% dei casi, pur essendo una condizione "genetica", non è
ereditaria;
• non può essere attribuita a comportamenti materni o eventi
avvenuti durante o prima la gravidanza;
• l'incidenza aumenta con l'età riproduttiva dei genitori, con una
influenza dell'età materna più evidente di quella dell'età paterna,
ciò è legato alla diversa fisiologia delle cellule riproduttive
femminili da quelle maschili;
• la sindrome di Down si verifica a 20 anni come a 40, anche se la
frequenza media è diversa: 1 su 1.600 a 20 anni, 1 su 100 a
40.
Come e quando si chiede la nomina dell'insegnante per il sostegno?
In vista della formulazione degli organici di fatto (maggio - giugno), il Dirigente Scolastico, anche su richiesta della famiglia o di un docente della classe, deve convocare il GLH Operativo di cui all'art. 12 comma 5 della Legge n° 104 del 1992, affinché venga formulato dagli insegnanti, dalla famiglia e dagli operatori socio-sanitari il PEI (Piano Educativo Personalizzato) ed il conseguente Progetto didattico personalizzato. In tale sede, sulla base della Diagnosi Funzionale e del Profilo Dinamico Funzionale (PDF), vengono formulate le richieste di tutte le risorse necessarie caso per caso, tra cui anche le ore di sostegno che, a seguito della Sentenza della Corte Costituzionale n° 80 del 2010, possono essere in deroga al rapporto medio nazionale di 1 a 2, nei casi certificati di gravità non compensabile con la presenza di assistenti per l'autonomia o la comunicazione forniti dagli Enti Locali.
Si ha diritto alla continuità del docente per il sostegno?
Se trattasi di docente di ruolo egli ha l'obbligo di permanere
per 5 anni su posto di sostegno dovendosi rispettare il principio
della continuità educativa di cui all'art. 14 comma 1 della Legge
n° 104 del 1992. Superati però i 5 anni il docente ha diritto a
trasferimento o su posto di sostegno in altra sede o su cattedra
comune.
Se trattasi di docente con nomina a tempo determinato, purtroppo
l'alunno non ha diritto alla continuità negli anni successivi dal
momento che il contratto dura solo per un anno e l'anno successivo
scattano le nuove graduatorie. In tali casi, con l'accordo
dell'insegnante, si può tentare di chiedere una
sperimentazione di continuità didattica ai sensi dell'art. 13 comma
1 lettera e della legge n° 104 del 1992. Non è facile ottenere tali
sperimentazioni a meno che il docente non si trovi nella parte alta
delle graduatorie permanenti per le immissioni in ruolo.
Disabilità intellettive o disabilità cognitive?
Può essere opportuno cercare di distinguere "disabilità
intellettive" da "disabilità cognitive". Con l'ultima espressione
ci si riferisce a qualcosa di più ampio, in quanto si considerano
anche disabilità non intellettive, come le "learning disabilities"
o "learning disorders" (disturbi di apprendimento, nella prassi
italiana) o le carenze cognitive tipiche di individui con sindrome
di Asperger (detti anche, semplificando molto, "autistici
intelligenti") e normale intelligenza.
Analogamente non ci sono dubbi che disturbi dell'attenzione, della
capacità di concentrarsi e di memoria siano disabilità cognitive.
Non sempre esse sono disabilità intellettive, in quanto non sempre
comportano prestazioni inferiori in test di intelligenza.
Infine possiamo sottolineare che anche le disabilità sensoriali
potrebbero rientrare nelle disabilità cognitive (ma non in quelle
intellettive), in quanto comportano carenze nelle conoscenze
percettive.
I servizi come possono andare incontro ai bisogni dei giovani con ritardo mentale?
I bambini con Ritardo Mentale possono essere considerati come
bambini a rischio - da fattori biologici, psicologici e sociali
ognuno dei quali interagisce e necessita intervento e supporto in
tutte queste aree. Sono richiesti molteplici servizi e
professionisti per indirizzare adeguatamente i bisogni individuali;
per promuovere uno sviluppo il più normale possibile e per
prevenire I'insorgere di handicap secondari ai quali questi bambini
sono molto inclini. Servizi diversi predominano con il loro
contributo in età diverse: pediatri e team di esperti dello
sviluppo del bambino nell'età prescolare, psichiatri specialisti e
servizi psicologici per i giovani nell'età che va dalla
fanciullezza all'adolescenza.
Qual è la prevalenza di problemi mentali e comportamentali nei
bambini con ritardo mentale?
C'è una maggiore incidenza di disturbi comportamentali e mentali
nei bambini con Ritardo Mentale confrontati con i coetanei non
ritardati. Questo è dovuto a una combinazione di fattori biologici,
psicologici e sociali. Nella seguente percentuale di bambini à
stata diagnosticato un disturbo psichiatrico identificabile:
- 7% di bambini nella popolazione generale
- 12% di bambini con un disturbo o una disabilità fisica
- 33% di bambini con disfunzioni carebrali
- 50% dí bambíní con grave Ritardo Mentale
Quali sono le cause dei problemi mentali e comportamentali nei giovani con ritardo mentale?
Esistono molte cause. Di solito parecchie di esse saranno
responsabili delle difficoltà affrontate da ogni bambina. Queste
includono:
COSTITUZIONALI
Come in ogni persona giovane, il temperamento
individuale, che è di per sé fortemente determinato geneticamente,
contribuirà in modo sostanziale riguardo come il bambino reagirà
alle esperienze, e cosi la natura e l'intensità dei disturbi
mentali e comportamentali. Anche la presenza di una specifica causa
genetica (come l'X-Fragile o la sindrome Prader-Willy) determinerà
a quali sfide comportamentali e dello sviluppo è probabile si vada
incontro.
MEDICHE
Disturbi comportamentali possono essere la conseguenza di
una condizione medica, per esempio diabete o epilessia. Può essere
anche il segno di un disagio fisico in un bambino che non riesce a
comunicare bene, per esempio la presenza di forte dolore dovuta a
appendicite o ad una frattura.
La forma di autolesionismo di battere il lato della testa è la
causa ben riconoscibile di infezioni dell'orecchio medio (otite
media). L'epilessia può presentarsi come un comportamento
disturbato anche quando è mantenuto il pieno stato di coscienza. I
disturbi psichiatrici si presentano spesso con problemi
comportamentali e sebbene le sindromi psichiatriche più gravi come
la schizofrenia e la depressione maniacale siano rare nei bambini
con Ritardo Mentale, esse ricorrono più spesso in questo gruppo che
nei bambini con funzioni intellettuali nella media.
Danni cerebrali possono essere la causa sia di Ritardo Mentale che
di disturbi del comportamento. Anche le medicine possono essere un
contributo.
DELLO SVILUPPO
Il comportamento può essere appropriato allo stadio di
sviluppo raggiunto. E' la discrepanza che spesso esiste fra i
progressi che un giovane raggiunge nello stato fisico, forza e
abilità motorie, e le sue capacità limitate in campo intellettuale,
sociale e emozionale che crea problemi.
COGNITIVE
Non sono le "cose" di per se stesse che ci disturbano ma
la visione che abbiamo di esse. Cosi la reazione degli altri alle
disabilità dell'individuo è cruciale ma lo è anche la reazione
dell'individuo con Ritardo Mentale alla loro percezione dello
stigma associato con l'essere un disabile e la loro percezione
delle reazioni degli altri. Questo spiega perchè il consulente
personale e l'educazione pubblica devono sempre andare mano nella
mano.
FAMILIARI
Certi disturbi mentali o del comportamento in un giovane
con Ritardo Mentale possono essere la reazione comprensibile alle
tensioni familiari, psicopatologie o emozioni espresse. Ciò può
prendere la forma di una reazione alla persistente angoscia
familiare o alla tristezza cronica, ansie riguardanti il passato,
il presente, il futuro, o a conflitti intra-familiari.
Alcune malattie mentali hanno una componente genetica come ad
esempio le psicosi maniaco-depressive, e sono cosi piü probabili in
un individuo (con o senza Ritardo Mentale) dove c'è una storia
familiare positiva.
SOCIALI
I problemi comportamentali possono essere la
comprensibile reazione agli eventi della vita, alle persistenti
difficoltà di comunicazione con l'associata frustrazione,
privazioni sociali, istituzionalizzazioni o infantilizzazione
(essere trattato senza motivo come un bambino).
EMOZIONALI
I bambini con Ritardo Mentale sono a rischio di uno
sviluppo abnorme delle emozioni, cadendo in forme di attaccamento
morboso e sviluppano strutture della personalità con
deficienze.
Questi bambini sono predisposti a reagire a situazioni stressanti
con sintomi psicopatologici che includono ansia e disturbi
depressivi.
EDUCATIVI
Programmi educativi che puntino a livelli o troppo alti o
troppo bassi possono contribuire allo sviluppo di disturbi mentali
e comportamentali a causa o della noia o della frustrazione e del
turbamento.
Anche il posizionamento educativo stesso,può contribuire. Imparare
insieme ad un gruppo di coetanei disabili può esporre il bambino
con Ritardo Mentale a modellare comportamenti inappropriati e
maladattativi.
Viceversa, imparare con un gruppo più capace di compagni può
sottolineare proprio quanto sono disabili i bambini con Ritardo
Mentale, lasciandoli liberi di fare prepotenze e disturbare, di
isolarsi socialmente, di sviluppare una disistima di se
stessi.
IMPARARE IN MODO MALADATTATIVOTutto ciò detto
sopra può interagire con la propensione del bambino ad imparare
risposte inadeguate e maladattative a situazioni dove c'è un
problema a migliorare l'attenzione, evitare interazioni sociali, o
fare a modo proprio.
Quali diagnosi psichiatriche possono essere riscontrate in bambini con ritardo mentale?
Tutte le diagnosi psichiatriche che si riscontrano nei bambini
senza ritardo, possono essere riscontrate anche in quelli con
ritardo.
Alcune condizioni psichiatriche come l'iperattività, disturbi del
comportamento e dell'adattamento sono, comunque, più frequenti in
bambini con Ritardo Mentale. I bambini con Ritardo Mentale sono
anche più vulnerabili agli eventi stressanti, alle perdite e ai
cambiamenti dell'ambiente.
Per maggiori informazioni, consultare l'area dedicata

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